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Carissimi amici di FUORIMETA, dopo la storia precedente del "Rugbysta e l'oceano" ecco un altro pezzo tratto da una storia reale e del quale non so francamente cosa pensare. La versione che vi sottopongo forse per alcuni può apparire un po' pallosa ma favorisce comunque una buona meditazione. |
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Che dire di questi uomini dall'aspetto fiero e forse un po' duro, i rugbisti, ma pur sempre uomini! Se parliamo di maschi, e non delle forti ragazze della palla ovale, allora lo possiamo ben dire: gli uomini non reagiscono come le donne al combattimento avverso. Perché gli uomini fanno sfracelli oppure semplicemente si rompono. Ma il rugby e anche mescolanza di passioni, dove l'addio alle simulazioni prende rapidamente piede e pero... guarda un po' questo Dominici, quest'ala della nazionale francese che inizia il suo mondiale del '99 con il morale nelle scarpe e diventa l'eroe di una semifinale epica, rendendo i Blacks più neri del loro colore naturale... ma poi? Cosa succede a questo ragazzone dallo sguardo sognante e dal nome italiano? |
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Succede che l'arcobaleno dei colori rugbystici inizia a restringersi, ed il blu della sua maglia nazionale diventa sempre più blu; intorno al nostro si agitano medici e psicanalisti, a domandarsi cosa avrà il nostro Christophe, forse sovrallenamento o forse superstress, ma che sarà mai tutto questo visto che nel rugby ogni match che finisce é una stretta di mano e una pinta da bere insieme. Ah questi francesi, con la loro passione per la mente e per un corpo che deve costantemente obbedire alla ragione... ma il corpo può anche dire picche e ribellarsi ben bene. Se il nostro ragazzone avesse passato, dopo la World Cup, qualche sera in compagnia di una bella fan invece di mangiarsi e stramangiarsi gli osanna dei giornali, forse del suo superstress non si sarebbe mai vista traccia. Eh si, dall'ospedale militare dove il tempo fugge ogni giorno in un guscio d'infinito, il nostro tre quarti transalpino dal nome italiota, ma dalla serietà cartesiana, vede forse scorrere l'allegria dei variopinti turisti parigini e passa al setaccio la sua vita, la vede cantare ma non ballare. Il nostro rugbista ha ballato da solo, come la ragazza di Bertolucci, e adesso comincia a scoprire il piacere, questo piacere che si può dare anche a frotte, a mo' di flamenco, e dal quale e meglio non separarsi mai del tutto come accade in un tango di pura perdita. Lo abbiamo dunque rivisto giocare contro l'Italia, il Dominici del '99, ma non é più lo stesso, ripescato all'ultimo momento dal suo trainer nazionale, le cui scelte sono state dettate dall'ansia di salvare una baracca pericolante. Ripescato dunque all'ultimo momento, il nostro Christophe, come nei viaggi "last minute"? Ma si, é favoloso partire quando un aereo dimenticato ti accoglie gia quasi rullante, e le persone care, passate vicine a te senza capire chi eri, si devono arrendere all'ultima parola, quella che forse non esiste nemmeno e che comunque non spetta ne a loro ne a te. Ti puoi ammazzare di allenamenti, macchine della mischia, muscolatura che si gonfia e peso che cresce, ma ricordati che alla fine sei solo un uomo, un privato cittadino senza autorità. Sei solo un uomo, nient'altro. |
Giovanni Ciraolo |
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